Può essere un periodo durante il quale malgrado l’impegno a seguire la dieta non riusciamo proprio a farlo oppure può essere un singolo “sgarro”.
Questi eventi vengono spesso vissuti da chi segue una dieta o un percorso di cambiamento delle proprie abitudini come una vera e propria sconfitta. Questo atteggiamento pur essendo umanamente comprensibile e molto spesso involontario, è sbagliato e può essere fronteggiato.
Come in ogni cosa della vita è utile incassare l’errore o l’imprevisto e ricavandone esperienza (sbagliando si impara!), quindi dopo esservi discostati dalla dieta, mangiando qualcosa di non previsto, quello che si può fare è cercare di evitare che lo stesso problema si ripresenti e vi faccia inciampare nuovamente.
Innanzitutto bisogna sempre tener presente che durante ogni percorso di cambiamento possono esserci delle pause, quindi è possibile interrompere un percorso nutrizionale per poi riprenderlo in un secondo momento. Le cause possono essere molteplici, l’importante è non abbandonare tutto sentendosi “falliti”, ma avvalersi anche in questo passaggio del supporto del professionista che vi segue, ammettendo la vostra momentanea incapacità a proseguire il percorso. In questo modo il professionista potrà offrirvi dei consigli e delle strategie per evitare di perdere i risultati raggiunti fino a quel momento. Potrete riprendere il vostro percorso quando le situazioni contingenti saranno più congeniali, è inutile forzarvi a seguire una dieta se in quel momento non potete o non siete pronti, ed è altrettanto dannoso interrompere bruscamente travolti dal sentimento di rabbia e fallimento.
Veniamo allo sgarro vero e proprio, cioè una singola occasione in cui si mangia di più o si mangia qualcosa di non previsto nel proprio piano alimentare.
Le cause possono essere diverse, una fra queste può essere un’occasione sociale come una festa, un ricevimento o un’uscita tra amici.
Stare a dieta non significa diventare “asociali” e quindi evitare di partecipare a ognuno di questi eventi.
Sicuramente dovrete raggiungere dei compromessi, non è possibile ad esempio cenare al ristorante ogni giorno. Ad ogni modo le occasioni conviviali capitano a tutti, l’importante è riflettere su come vi siete comportati e porvi delle domande, ad esempio: siete riusciti a mangiare solo quello che vi bastava o siete andati oltre senza riuscire a controllarvi? Cosa avreste potuto fare per evitare di esagerare/per mangiare in maniera più adeguata?
È molto utile avvalersi sempre del supporto del vostro nutrizionista di riferimento per analizzare il vostro comportamento e ideare insieme delle strategie per migliorare il vostro approccio durante queste occasioni, ad esempio è molto importante aver discusso insieme sulle scelte migliori da fare al ristornante o come fare a concedersi un piatto che proprio vi fa gola (ad esempio una pizza).
Spesso dopo aver compiuto uno “sgarro” si viene travolti dal senso di colpa. Ma anche in questo caso è possibile ricavare degli insegnamenti utili. Innanzitutto bisogna analizzare cosa vi ha portato a discostarvi dalla dieta: spesso possono intervenire dei fattori esterni (imprevisti, mancata organizzazione) oppure stati d’animo (stress, ansia, rabbia, ecc).
Mangiare un cibo non pianificato è una scivolata non un fallimento personale.
Quello che può essere utile è elaborare una strategia per evitare di ricadere di nuovo nello stesso errore, ad esempio:
- non lasciare in dispensa alimenti che vi fanno gola
- non rimanere mai senza alimenti sani con cui rimpiazzare quelli meno sani nei momenti di debolezza
- compiere un’azione che distolga la vostra attenzione dal cibo o da uno in particolare nei momenti ad “alto rischio”.
Un’altra mossa produttiva può essere pianificare cosa poter fare per rimediare allo sgarro. Molto spesso si pensa che sia utile saltare interamente il pasto successivo o privarsi di qualcosa in particolare come il pane o i cereali o l’olio, ma non sempre è così, anzi quasi sempre è peggio. E' utile ad esempio prevedere un bonus di esercizio fisico per compensare l’errore alimentare e in ogni caso è sempre bene confrontarsi con il proprio nutrizionista anche per stabilire il “piano di salvataggio”, altrimenti da soli si rischia di far peggio e di punirsi troppo duramente (ed inutilmente!).
Ci tengo a chiudere questa riflessione sullo “sgarro” dicendo che non sempre è indispensabile privarsi completamente di un alimento che proprio vi piace, alcune persone riescono ad aderire meglio ad una dieta se ogni tanto possono concedersi un lusso alimentare, altre persone invece hanno bisogno di disintossicarsi completamente dal proprio cibo tormentone (lontano dagli occhi lontano dal cuore), quindi la cosa principale da fare è essere chiari e sinceri (con se stessi e con il nutrizionista) quando si intraprende una dieta in modo da concordare la strategia migliore, perché non siamo tutti uguali e questo va rispettato.