Sarà capitato quasi a tutti di avere una perplessità nell'interpretare una data di scadenza di un prodotto, o di avere dei dubbi se consumare o meno dei prodotti qualche giorno dopo la data di scadenza ...
... Innanzitutto la "data di scadenza" rappresenta la data fino alla quale un prodotto è sicuro per la salute, cioè è igienicamente adatto al consumo, se l'alimento è stato conservato correttamente, essa viene indicata dalla dicitura "da consumarsi entro" seguito dalla data.
Differente è il termine minimo di conservazione o TMC, indicato dalla dicitura "da consumarsi preferibilmente entro / best before", che indica la data fino alla quale il prodotto, se ben conservato, conserva tutte le caratteristiche specifiche del prodotto, ossia le proprietà organolettiche come odore, sapore, colore, consistenza che rendono il prodotto palatabile e gradevole, oppure nel caso di prodotti che contengano fermenti lattici o vitamine è il periodo durante il quale è assicurata la stabilità di questi principi attivi.
La data di scadenza può essere indicata:
Facciamo qualche esempio...
Per il latte la data di scadenza deve essere rispettata rigorosamente, infatti anche solo un giorno dopo la data indicata il latte può acidificarsi.
Le uova non dovrebbero essere consumate oltre i due giorni dopo la data di scadenza, perché oltre tale data il guscio perde le sue capacità protettive e diventa permeabile ai microorganismi.
Il prosciutto e in genere gli affettati vanno consumati entro due giorni dall'apertura della confezione (se sottovuoto) o dall'acquisto se acquistati freschi.
Lo yogurt si può mangiare fino a 3-4 giorni dopo la data di scadenza, anche se si riducono i fermenti lattici e le proprietà nutritive che contiene.
Bibite, pasta, biscotti secchi (senza creme e farciture) e prodotti surgelati possono essere consumati fino a 1-2 mesi dopo la data indicata sulla confezione.
Differente è il termine minimo di conservazione o TMC, indicato dalla dicitura "da consumarsi preferibilmente entro / best before", che indica la data fino alla quale il prodotto, se ben conservato, conserva tutte le caratteristiche specifiche del prodotto, ossia le proprietà organolettiche come odore, sapore, colore, consistenza che rendono il prodotto palatabile e gradevole, oppure nel caso di prodotti che contengano fermenti lattici o vitamine è il periodo durante il quale è assicurata la stabilità di questi principi attivi.
La data di scadenza può essere indicata:
- solo dall'anno (per alimenti conservabili per più di 18 mesi): il prodotto può essere consumato fino all'ultimo giorno dell'anno indicato
- dal mese e dall'anno (per alimenti conservabili più di 3 mesi ma meno di 18 mesi): il prodotto può essere consumato fino all'ultimo giorno del mese indicato
- da giorno, mese ed anno (per alimenti conservabili fino a tre mesi).
Facciamo qualche esempio...
Per il latte la data di scadenza deve essere rispettata rigorosamente, infatti anche solo un giorno dopo la data indicata il latte può acidificarsi.
Le uova non dovrebbero essere consumate oltre i due giorni dopo la data di scadenza, perché oltre tale data il guscio perde le sue capacità protettive e diventa permeabile ai microorganismi.
Il prosciutto e in genere gli affettati vanno consumati entro due giorni dall'apertura della confezione (se sottovuoto) o dall'acquisto se acquistati freschi.
Lo yogurt si può mangiare fino a 3-4 giorni dopo la data di scadenza, anche se si riducono i fermenti lattici e le proprietà nutritive che contiene.
Bibite, pasta, biscotti secchi (senza creme e farciture) e prodotti surgelati possono essere consumati fino a 1-2 mesi dopo la data indicata sulla confezione.