Molto spesso ci si chiede se la pasta faccia ingrassare e se sia un alimento adatto da assumere durante una dieta dimagrante.
Iniziamo col dire che la pasta è un alimento ricco di carboidrati, che dovrebbero apportare il 55-60% delle calorie giornaliere.
Pur essendo ricca di carboidrati la pasta possiede un indice glicemico medio-basso, il che vuol dire che dopo l'assunzione rilascia zuccheri nel sangue in maniera graduale, il che è un bene perché l'innalzamento graduale degli zuccheri nel sangue impedisce che essi favoriscano l'accumulo di grasso...
Iniziamo col dire che la pasta è un alimento ricco di carboidrati, che dovrebbero apportare il 55-60% delle calorie giornaliere.
Pur essendo ricca di carboidrati la pasta possiede un indice glicemico medio-basso, il che vuol dire che dopo l'assunzione rilascia zuccheri nel sangue in maniera graduale, il che è un bene perché l'innalzamento graduale degli zuccheri nel sangue impedisce che essi favoriscano l'accumulo di grasso...
...Tuttavia spesso a causa delle porzioni troppo abbondanti (con conseguente aumento del carico glicemico risultante dal prodotto dell'indice glicemico per i carboidrati contenuti) o dei condimenti eccessivi la pasta diventa un alimento tutt'altro che light. Si possono adottare dei semplici accorgimenti per "non ingrassare" mangiando pasta.
Il primo è sicuramente quello di ridurre le porzioni, utilizzando un piatto più piccolo per avere l'effetto visivo del piatto pieno, e preferendo tagli piccoli di pasta che a parità di peso degli altri formati danno l'impressione di mangiare un piatto più abbondante.
Accompagnare la pasta con verdure, in quanto il loro contenuto in fibre diminuisce l'assorbimento di carboidrati e riduce l'indice glicemico della pasta, sfatando così la convinzione diffusa di chi è a dieta che mangiare la pasta in bianco sia più dietetico.
Evitare le salse già pronte per condire la pasta come pesto o salse ai 4 formaggi che hanno un elevato contenuto di grassi, preferendo pomodoro fresco e olio extravergine di oliva, possibilmente a crudo.
Abbinare spesso la pasta con i legumi, infatti molti studi hanno dimostrato che quest'associazione contribuisce a ridurre l'indice glicemico della pasta.
Giocando con i tempi di cottura è possibile ridurre l'indice glicemico della pasta, infatti la pasta al dente possiede un indice glicemico inferiore rispetto alla pasta più cotta.
Approfittando dell'aumento delle temperature un altro espediente è di consumare la pasta fredda (insalata di pasta, pasta fredda con pomodoro crudo), perchè l'amido raffreddato ha un indice glicemico più basso.
Il primo è sicuramente quello di ridurre le porzioni, utilizzando un piatto più piccolo per avere l'effetto visivo del piatto pieno, e preferendo tagli piccoli di pasta che a parità di peso degli altri formati danno l'impressione di mangiare un piatto più abbondante.
Accompagnare la pasta con verdure, in quanto il loro contenuto in fibre diminuisce l'assorbimento di carboidrati e riduce l'indice glicemico della pasta, sfatando così la convinzione diffusa di chi è a dieta che mangiare la pasta in bianco sia più dietetico.
Evitare le salse già pronte per condire la pasta come pesto o salse ai 4 formaggi che hanno un elevato contenuto di grassi, preferendo pomodoro fresco e olio extravergine di oliva, possibilmente a crudo.
Abbinare spesso la pasta con i legumi, infatti molti studi hanno dimostrato che quest'associazione contribuisce a ridurre l'indice glicemico della pasta.
Giocando con i tempi di cottura è possibile ridurre l'indice glicemico della pasta, infatti la pasta al dente possiede un indice glicemico inferiore rispetto alla pasta più cotta.
Approfittando dell'aumento delle temperature un altro espediente è di consumare la pasta fredda (insalata di pasta, pasta fredda con pomodoro crudo), perchè l'amido raffreddato ha un indice glicemico più basso.